Dalla fede alla vita
L’amore di Cristo ci spinge a donare noi stesse a Dio come sacrificio vivente per la pace nei nostri cuori, nella Comunità, nella Chiesa e nel mondo intero.
Imitando Maria, nostra madre e prima discepola di Cristo, scegliamo una vita povera e silenziosa, scandita dalla preghiera incessante e dal lavoro. La Vergine Maria è la stella del nostro cammino, la Comunità è a lei totalmente donata.
Ci consacriamo a lei perché per mezzo del suo Cuore Immacolato si compia l’avvento del Regno di Dio.
Vivere il Vangelo
Lo stile di vita della Comunità si ispira alla sapienza della Regola di san Benedetto.
La preghiera si intreccia con il lavoro e il ritmo del tempo è ricondotto all’armonia e alla semplicità di una vita in comune e in stabilità.
LA PREGHIERA
Camminiamo sulle orme di tanti fratelli e sorelle che attraverso i secoli, nel deserto interiore, hanno cercato Dio, in ascolto della sua Parola.
Il silenzio è amato e cercato perché capace di ricondurre all’essenziale, alla costante presenza di Dio.
IL LAVORO
Svolto in silenzio e pace, anche il lavoro ci unisce a Dio ed è per noi fonte di gioia perché ci rende partecipi della sua creazione.
LA VITA COMUNE
Nell’amore di Cristo impariamo ad accoglierci l’una con l’altra, come sorelle, in una forma di vita comune che vuole essere testimonianza autentica del Vangelo
La nostra Preghiera
Portiamo nella nostra preghiera le speranze e i dolori di tutti i fratelli e le sorelle in questo mondo, per fare della nostra Comunità il luogo in cui Cielo e terra si incontrano.
La preghiera comune è aperta a tutti coloro che desiderano condividerla. L’Eucaristia è il cuore della vita del monastero: da qui attingiamo la forza per fare della nostra vita una preghiera e un’offerta incessante per la pace.
La fonte inesauribile della preghiera monastica è la liturgia, che da sempre nella Chiesa santifica lo scorrere del tempo. Con il canto della Liturgia delle Ore offriamo uno spazio di preghiera comune insieme a tutti i credenti. Qui accanto puoi conoscere gli orari della nostra preghiera quotidiana e settimanale.
ORARIO DI PREGHIERA DELLA COMUNITÁ
Feriale
- 5.30 Ufficio delle letture
- Lectio Divina (personale)
- 7.30 Celebrazione Eucaristica – Lodi
- 11.30 Sesta
- 14.30 Rosario
- 15.00 Adorazione Eucaristica silenziosa
- 19.00 Vespri
- 20.30 Compieta (personale)
Sabato e prefestivi
- 5.30 Ufficio delle letture
- Lectio Divina (personale)
- 7.30 Celebrazione Eucaristica – Lodi
- 11.30 Sesta
- 15.00 Rosario
- 15.30 Adorazione Eucaristica silenziosa
- 16.00 Vespri
- 20.30 Celebrazione vigiliare dell’Ufficio delle letture
- 21.15 Compieta
Festivo
• 7.30 Lodi
• 8.00 Adorazione Eucaristica
• 8.45 Terza
• Lectio Divina (personale)
• Celebrazione Eucaristica nella chiesa parrocchiale
• 16.30 Rosario – Vespri
• 21.00 Compieta
GLI INIZI DELLA COMUNITÁ
Padre Giovanni Bozzo
Nel 1971 padre Giovanni Bozzo, durante una settimana di esercizi spirituali a Genova Quarto. comprende come in un lampo che il Signore vuole “un’oasi di profonda spiritualità” (dagli Scritti). Nel 1972, con il consenso dei superiori, inizia nel Santuario abbandonato e cadente di Nostra Signora di Reggio (Vernazza), una vita di “povertà, preghiera e sacrificio, nel silenzio e nel nascondimento. Dio e Dio solo” (ivi).
Nelle prime Costituzioni pone i pilastri che saranno alla base della scelta di vita monastica della nuova comunità: “silenzio assoluto, preghiera liturgica, adorazione al Santissimo Sacramento, vera povertà anche materiale, al fine di poter meglio raggiungere quella spirituale” (ivi).
Continua a scrivere in quegli anni: “È indispensabile ritornare alla sequela di Cristo e alla sua croce. In questa angolatura si colloca l’Oasi Cuore Immacolato di Maria, fuori di ogni strepito, preoccupazione, trionfalismo. Personalmente posso offrire a Dio solo la mia insondabile miseria, che servirà da concime alla nuova opera. Non ho altro… Qui Dio non offre comodità o carriere: indica solo la via erta della santità a chi vuole seguirlo. Forse non è inutile questo angolo remoto del mondo per la Chiesa” (ivi).
Era nato a Genova Prà il 20 ottobre 1916, in una famiglia numerosa a cui la mamma aveva dato un’impronta profondamente cristiana.
Già da piccolo sente la chiamata di Dio e nel 1928 entra nel collegio salesiano di Sampierdarena, distinguendosi per doti intellettuali non comuni.
Il venerdì 28 giugno 1935, solennità del Cuore Sacratissimo di Gesù, emette il voto di vittima che darà l’impronta a tutta la sua esistenza. Nel 1938 inizia con profonda dedizione l’insegnamento nei collegi salesiani e nel 1942 è consacrato sacerdote.
Nel 1954 un’obbedienza sofferta gli chiede di lasciare l’insegnamento e lo trasferisce, con il nuovo incarico di parroco, prima a Livorno e poi a La Spezia.
Nel 1972, col permesso dei superiori e del suo vescovo, si ritira in una vita contemplativa, per seguire un’ispirazione ricevuta. Scrive nei volumi Storia dell’Oasi: “Da anni cerco la volontà di Dio in me e negli altri. Prego, soffro e offro a questo scopo. Durante gli esercizi spirituali a Genova Quarto dal 25 al 31 luglio 1971 mi è venuta come un lampo l’idea dell’Oasi”.
Da questo momento in poi, p. Giovanni spende tutte le sue energie e tutto il suo amore al servizio di questo progetto dello Spirito. L’8 dicembre successivo, solennità dell’Immacolata Concezione, scrive al vescovo mons. Giuseppe Stella: “Reputo un’ispirazione di Dio il sentirmi chiamato a una maggiore testimonianza di povertà, raccoglimento e preghiera. […] Ho la ferma convinzione che il Signore voglia un’Oasi di profonda spiritualità – secondo la mente del Concilio Vaticano II – a favore di tante anime assetate di perfezione”.
Il 7 ottobre 1972 fa il suo ingresso nel Santuario di Nostra Signora di Reggio in Vernazza (SP) e dopo poco è nominato esorcista della diocesi.
La casa è fatiscente e il padre, con costanza, inizia a rendere abitabile l’edificio.
Nel silenzio, nella povertà e nella penitenza, conduce uno stile di vita ritmato dalla preghiera che alterna al lavoro manuale e intellettuale. Al centro delle sue giornate c’è la Celebrazione Eucaristica.
La sua casa è aperta all’accoglienza di quanti bussano alla sua porta e col passare degli anni il santuario inizia a rifiorire. Il padre assume la direzione spirituale di un numero sempre crescente di persone. In un voluminoso diario documenta giorno per giorno le meraviglie operate da Dio in questi anni, densi di amore e di solitudine, nell’attesa che la terra doni il suo frutto.
Scrive: “Ecco gli anni in cui il Signore ha gettato le basi: quando poi giudicherà opportuno inizierà l’opera sotto lo sguardo compiacente di Maria Immacolata, Madre nostra dolcissima. […] Eccomi solo, in un’esperienza nuova della mia vita. Desidero fare la santa volontà di Dio e basta. Non guardo al futuro che potrebbe anche spaventarmi, non penso al passato, non mi fermo neanche al presente… M’abbandono al cuore santissimo di Gesù e a quello immacolato della Mamma. Qui siamo rimasti noi tre: migliore compagnia non potrei avere […]. Ho bisogno d’immolarmi. […]
Credo all’Oasi e alle persone che qui verranno.
Credo a una fioritura di santità attraverso quest’opera.
Credo che devo soffrire tanto, tutto per la sua realizzazione.
Credo che l’aiuto non mi verrà dagli uomini, ma da Dio.
Credo che nella solitudine, nel silenzio e soprattutto sulla croce lui mi prepara alla mia missione.
Credo contro ogni apparenza e contro ogni speranza”.
Con il passare degli anni inizia a salire al santuario sempre un maggior numero di persone in ricerca. Nel 1986 si costituisce un gruppo di fedeli che si incontrano mensilmente per giornate di ritiro. All’interno di questo gruppo nascono delle vocazioni. Nel 1991, col benestare di mons. Giulio Sanguineti, p. Giovanni dà inizio a una piccola comunità di sorelle.
Colpito nella salute, prima da un tumore, poi da un ictus cerebrale e da un secondo tumore, il padre rimane silenziosamente accanto alla Comunità nascente, sostenendola con la preghiera e con l’esempio di una vita santa.
Il 12 maggio 1998 muore dopo aver benedetto per l’ultima volta la Comunità riunita intorno al suo letto.
Alla Fraternità continuano a far riferimento figli spirituali di p. Giovanni, che si riuniscono mensilmente per incontri di preghiera.